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Fainè, una prelibatezza tra leggenda e storia

Profumata e croccante, la farinata di ceci, nota in città come Fainè. Una sottile torta di ceci cotta nel forno a legna di origine genovese, da mangiare comodamente seduti oppure portarsi via le fette caldissime e gustarle mentre si passeggia. E godersi con le dita un po’ unte di olio, un pezzo di storia che affonda le sue radici in alcune leggende davvero curiose.

La prima è sicuramente quella legata alla sua “casuale” invenzione.  Durante la battaglia della Meloria del 1284, i genovesi sconfissero i rivali pisani assumendo temporaneamente il controllo del Mediterraneo. Le galere genovesi, cariche di vogatori prigionieri ma anche di barili di olio e di sacchi di ceci, si trovarono coinvolte in una tempesta: il carico di legumi si inzuppò di acqua salata riducendosi ad una poltiglia. Non avendo altro da mangiare ai marinai furono date razioni di ceci ormai ridotti a purea e olio. Il composto, insaporito dall’acqua salata del mare, risultò essere più gustoso di quanto appariva invitante. E lasciato seccare al sole diventò una specie di frittella molto gradevole, tanto che, i genovesi una volta giunti a terra pensarono immediatamente di farne commercio.

Ma come sia arrivato in dote ai sassaresi è un’altra storia. Sebbene si pensi che gli scambi commerciali tra Genova e Sassari nel periodo medioevale possano aver portato in città questa prelibatezza, le uniche fonti sono perlopiù di tradizione orale ma non vanno oltre gli inizi del 1900. Ad aprire il primo forno in via Usai sarebbe stato un imprenditore genovese dal curioso soprannome “Baciccia”. La fainè ebbe tanto successo tra i sassaresi che divenne in poco tempo un prodotto tradizionale della città. I successori del Baciccia, il noto Peppino “La Punta-Secca” e il gioviale Mario, sempre genovesi, portarono avanti con successo  la tradizione della fainè, tanto che negli anni Cinquanta anche diversi sassaresi aprirono altri forni di fainè dotati anche di tavoli e sedie per poterla gustare comodamente.

Oggi la tradizionale ricetta a base di ingredienti semplici quali la farina di ceci, l’olio, il sale e l’acqua viene arricchita con gustose farciture tra cui le più tradizionali cipolle e salsiccia. E il suo profumo si diffonde per i vicoli del centro storico. Ma per gustarla c’è solo un periodo dell’anno da ottobre ad aprile e rigorosamente la sera.

I luoghi della fainè

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